Organizzare una cena a buffet viene spesso considerato una scorciatoia. Anzi, una scappatoia. Una fuga dagli oneri di una vera e propria cena. una scusa per ignorare bellamente disposizione delle posate o degli ospiti, limitandosi ad ammassare qualche piattino su un tavolo e servendo ai poveri ospiti un’insalata di riso e due grissini.
Se è vero che la cosiddetta cena in piedi permette di dribblare alcuni dei più gravosi dettami del galateo, è altresì vero che bisogna seguire alcune regole – poche, ma fondamentali – anche nell’organizzare una cena a buffet.
- Less is more
Partiamo dalle basi, ovvero dal menu. Che dovrebbe comprendere almeno due piatti freddi, due caldi e una proposta vegana – chi non ha un amico vegano ormai? – non dico legati da una coerenza rigorosa, ma almeno non completamente slegati l’uno dall’altro (le polpette della nonna e i falafel, per dire, non vanno propriamente d’accordo). - Il filo rosso
Fil rouge, tema comune: chiamatelo come più vi aggrada, nel mettere in piedi un buffet può diventare estremamente utile. Volete seguire suggestioni mediorientali, servendo una selezione di mezzè come l’insalata di cous cous, accompagnati da tè alla menta? Preferite creare un brunch all’americana con hot dog da comporre a piacimento? Qualunque sia la vostra scelta, se non sfocia nel macchiettistico (decoratori di cheesecake a stelle e strisce, mi sto rivolgendo a voi) una cena tematica a buffet è sempre un’ottima idea.
- La legge della moderazione
Vale per entrambe le parti. Per l’invitato, che deve mostrare buona creanza nella quantità di cibo ammassata sul suo piatto (no, prenderne due contemporaneamente non è concesso) o nel numero di giri al buffet; per l’ospite, che non dovrebbe esagerare nel numero dei piatti proposti. Melius abundare quam deficere è valido fino a un certo punto: affamare l’ospite è scortese, esagerare con le quantità è cafone. Vedi punto uno. - E i dolci?
No, nemmeno in una cena a buffet si può eludere il capitolo dolci. Che vanno sistemati in un tavolo rigorosamente a parte.
- Non solo cibo
Se avete deciso di organizzare un buffet tematico dovete ovviamente scegliere le bevande di conseguenza. Il vino lo portano gli ospiti? Pensate almeno a qualche bollicina iniziale, un cocktail veloce da preparare e un’alternativa analcolica. Gli astemi, come i vegani, sono un male necessario. - Fare spazio
Fare spazio ai piatti, per cui sarebbe bene predisporre un tavolo a parte (da svuotare ogni qualvolta iniziano ad ammassarsene troppi). E agli ospiti, che dovrebbero avere a disposizione una sedia – o una poltrona, o un posto sul divano – a testa. Non è questione di calcoli matematici ma di buonsenso.
- Chi prima arriva…
Non esiste un orario più o meno adatto a una cena a buffet. Teoricamente – non essendoci una sequenza di portate – non si deve aspettare nessun ospite ritardatario e si può dare subito inizio alle danze. Per evitare che gli ultimi arrivati si trovino davanti solo briciole, però, è buona creanza aspettare che arrivino almeno tre-quattro ospiti prima di approcciarsi al buffet. Nel frattempo intrattenete i puntuali con qualche bollicina, se la meritano. Vedi punto 5. - Il materiale è fondamentale
Una delle regole fondamentali – sacra, inamovibile e scritta sulla pietra – è che il buffet sia composto da piatti che possano essere mangiati con la sola forchetta. Rigorosamente di metallo. La plastica non è ammessa nemmeno per i piatti – ceramica – e i bicchieri – vetro – per non parlare dei vassoi e delle ciotole. Stesso discorso vale per i tovaglioli e le tovaglie: niente carta, solo stoffa. Non vorrete fare l’effetto festicciola-di-compleanno-della-terza-media, vero?
- Godetevela!
Uno degli indiscutibili vantaggi di una cena a buffet è potersi godere più tempo con gli ospiti, invece che fare avanti e indietro dalla cucina con piatti vuoti e piatti pieni, paste da scolare e cestini del pane da riempire. Non stressatevi e pensate a dormire.